Parchi USA 2018 |
Racconto di viaggio di Katia e Maurice |
Torniamo negli States dopo 5 anni per un viaggio attraverso i parchi, questa volta è la mia rivoluzione e siamo in Settembre.
Attraverseremo 4 stati, Montana Wyoming Utah ed Arizona e vedremo 10 parchi percorrendo circa 3000 miglia.
E' un' America meno nota rispetto alla vicina West Coast ma affascinante, dove la natura ha creato scenari spettacolari, dove si può vivere una esperienza di un' America rurale fatta di piccole comunità ma soprattutto di americani che amano vivere a contatto con la natura del loro paese.
Troveremo infatti in realtà relativamente pochi turisti ma molti americani che trascorrono giornate a camminare nei parchi. Tutti i parchi sono gestiti e mantenuti al meglio e considerando la vastità del territorio non è raro incontrare una guardia forestale che, sempre molto paziente e disponibile, ti avverte su quello che non devi fare.
Scegliamo come base di partenza Kalispell nel Montana perché abbina comodità dell'aeroporto con noleggio vettura che vogliamo riconsegnare a Salt Lake City. Questo ci consente di organizzare il tour in modo tale da non ripercorrere mai la stessa strada. Per la vettura scegliamo un suv di medie dimensioni, nei parchi infatti tutte le strade sono asfaltate e i pochi tratti di sterrato non sono impegnativi. Un discorso a parte è la percorrenza di strade particolari coma la White Rim Road nel Canyonlands che oltre a richiedere un permesso particolare sono percorribili con vere jeep e richiedono una certa esperienza di guida.
Attraverseremo 4 stati, Montana Wyoming Utah ed Arizona e vedremo 10 parchi percorrendo circa 3000 miglia.
E' un' America meno nota rispetto alla vicina West Coast ma affascinante, dove la natura ha creato scenari spettacolari, dove si può vivere una esperienza di un' America rurale fatta di piccole comunità ma soprattutto di americani che amano vivere a contatto con la natura del loro paese.
Troveremo infatti in realtà relativamente pochi turisti ma molti americani che trascorrono giornate a camminare nei parchi. Tutti i parchi sono gestiti e mantenuti al meglio e considerando la vastità del territorio non è raro incontrare una guardia forestale che, sempre molto paziente e disponibile, ti avverte su quello che non devi fare.
Scegliamo come base di partenza Kalispell nel Montana perché abbina comodità dell'aeroporto con noleggio vettura che vogliamo riconsegnare a Salt Lake City. Questo ci consente di organizzare il tour in modo tale da non ripercorrere mai la stessa strada. Per la vettura scegliamo un suv di medie dimensioni, nei parchi infatti tutte le strade sono asfaltate e i pochi tratti di sterrato non sono impegnativi. Un discorso a parte è la percorrenza di strade particolari coma la White Rim Road nel Canyonlands che oltre a richiedere un permesso particolare sono percorribili con vere jeep e richiedono una certa esperienza di guida.
Yellostone Park
La prima tappa è di avvicinamento allo Yellowstone National Park verso Bozeman, lungo la tappa attraversiamo il Glacier National Park, purtroppo parte del percorso è chiuso per incendi che scopriremo non essere infrequenti nei parchi. Passiamo da Great Falls e costeggiamo l'Helena National Forest.
Il mattino seguente entriamo nello Yellowstone National Park dall'ingresso Nord. Il parco è diviso idealmente in quattro settori a cui corrispondo i quattro ingressi cardinali. Scegliamo di attraversarlo da Nord a Sud facendo una sosta di una notte all'ingresso Ovest.
Una premessa sugli accessi ai parchi e relativi costi. Tutti i parchi sono a pagamento con un ticket minimo di 7 giorni e si paga per vettura e non per persona. Il costo è di circa 5 $ a giorno. Eventuali abbonamenti sono riservati agli americani. Pernottare nei parchi è piuttosto costoso, rispetto al servizio che si ottiene e bisogna inoltre prenotare con largo anticipo. E' quindi consigliabile sostare vicino agli ingressi, anche perché non esiste problema di code agli accessi. Mangiare non è un grosso problema, se si è carnivori, anzi il Montana é il paradiso, diversamente per vegetariani o vegani bisogna trovare il ristorante adatto, difficile ma non impossibile.
Tutto questo vale per il parchi gestiti dagli americani, i parchi nelle riserve indiane, in particolare la Monument Valley nella riserva dei Navajo e lo stesso Antelope Canyon sono gestiti direttamente dai nativi Navajo, con una politica dei prezzi per lo meno discutibile. Infatti l'Antelope Canyon ci verrà proposto a 75 $ a testa.
Inoltre in tutte le riserve indiane vige in divieto assoluto di vendita di alcoolici e anche se vi portate una birra la potete bere solo in camera vostra.
La prima tappa è di avvicinamento allo Yellowstone National Park verso Bozeman, lungo la tappa attraversiamo il Glacier National Park, purtroppo parte del percorso è chiuso per incendi che scopriremo non essere infrequenti nei parchi. Passiamo da Great Falls e costeggiamo l'Helena National Forest.
Il mattino seguente entriamo nello Yellowstone National Park dall'ingresso Nord. Il parco è diviso idealmente in quattro settori a cui corrispondo i quattro ingressi cardinali. Scegliamo di attraversarlo da Nord a Sud facendo una sosta di una notte all'ingresso Ovest.
Una premessa sugli accessi ai parchi e relativi costi. Tutti i parchi sono a pagamento con un ticket minimo di 7 giorni e si paga per vettura e non per persona. Il costo è di circa 5 $ a giorno. Eventuali abbonamenti sono riservati agli americani. Pernottare nei parchi è piuttosto costoso, rispetto al servizio che si ottiene e bisogna inoltre prenotare con largo anticipo. E' quindi consigliabile sostare vicino agli ingressi, anche perché non esiste problema di code agli accessi. Mangiare non è un grosso problema, se si è carnivori, anzi il Montana é il paradiso, diversamente per vegetariani o vegani bisogna trovare il ristorante adatto, difficile ma non impossibile.
Tutto questo vale per il parchi gestiti dagli americani, i parchi nelle riserve indiane, in particolare la Monument Valley nella riserva dei Navajo e lo stesso Antelope Canyon sono gestiti direttamente dai nativi Navajo, con una politica dei prezzi per lo meno discutibile. Infatti l'Antelope Canyon ci verrà proposto a 75 $ a testa.
Inoltre in tutte le riserve indiane vige in divieto assoluto di vendita di alcoolici e anche se vi portate una birra la potete bere solo in camera vostra.
Teton Park
Tornando all' Yellowstone lo potete visitare comodamente in auto, i punti più spettacolari sono serviti con ampi parcheggi e punti di ristorazione. Il trekking fuori dai percorsi canonici è da non improvvisare soprattutto per la presenza di orsi.
Anche lo Yellowstone ha il suo Grand Canyon, non paragonabile a quello dell'Arizona, ma comunque notevole, mentre l'attrazione più interessante sono sicuramente le zone dei diversi Geyser.
Usciamo dall'ingresso sud del parco ed entriamo nel Wyoming per visitare il Grand Teton National Park.
Il parco, voluto da Rockefeller jr. , è una continuazione dell'ecosistema dell'Yellowstone Park , l'ultimo grande ecosistema protetto della zona temperata del pianeta. Il parco è caratterizzato dalla catena dei massicci montuosi del Teton Range dove svetta il Grand Teton con i suoi 4.197 m s.l.m.
Ci concediamo una sosta nel Teton Village dove si possono trovare lodge molto confortevoli, il villaggio durante la stagione invernale si trasforma in una nota e molto apprezzata stazione sciistica.n
Tornando all' Yellowstone lo potete visitare comodamente in auto, i punti più spettacolari sono serviti con ampi parcheggi e punti di ristorazione. Il trekking fuori dai percorsi canonici è da non improvvisare soprattutto per la presenza di orsi.
Anche lo Yellowstone ha il suo Grand Canyon, non paragonabile a quello dell'Arizona, ma comunque notevole, mentre l'attrazione più interessante sono sicuramente le zone dei diversi Geyser.
Usciamo dall'ingresso sud del parco ed entriamo nel Wyoming per visitare il Grand Teton National Park.
Il parco, voluto da Rockefeller jr. , è una continuazione dell'ecosistema dell'Yellowstone Park , l'ultimo grande ecosistema protetto della zona temperata del pianeta. Il parco è caratterizzato dalla catena dei massicci montuosi del Teton Range dove svetta il Grand Teton con i suoi 4.197 m s.l.m.
Ci concediamo una sosta nel Teton Village dove si possono trovare lodge molto confortevoli, il villaggio durante la stagione invernale si trasforma in una nota e molto apprezzata stazione sciistica.n
Arches Park
L'indomani partiamo per una tappa di trasferimento con meta Salt Lake City, per accedere ai parchi dell'Utah.
Salt Lake City è una autentica sorpresa, prima di tutto è la città quartier generale della comunità mormonica e questo fatto ne fa una delle città più sicure degli States con inoltre notevoli possibilità di lavoro per i giovani.
Ricca di locali dove socializzare e mangiare un buon piatto, se vi passate non potete mancare l'Osteria di Valter, autentico istrione italiano. La città è soprattutto nota per la vicinanza al Grande Lago Salato dove ogni anno si svolgono gare di record di velocità.
Il primo parco negli Utah che visitiamo è l'Arches National Park, vicino a Moab. Il parco è particolare per i suoi 2000 archi naturali di arenaria, il colore rosso della roccia gli conferisce inoltre una dimensione magica. E' un parco molto suggestivo, non è raro trovare americani che, seduti davanti al loro camper con un bicchiere di vino, si godono il tramonto. Il parco è piccolo e ben organizzato con chiare indicazioni e piazzole di parcheggio, si può visitare in una giornata.
La sera soggiorniamo a Moab, domani ci attende una tappa impegnativa che attraversa il Canyonlands National Park e buona parte è strada sterrata.
Il Canyonlands National Park, è a mio avviso, uno tra i più spettacolari parchi americani, inoltre è forse l'unico canyon che può essere completamente attraversato percorrendo una strada sterrata, la White Rim Road.
L'indomani partiamo per una tappa di trasferimento con meta Salt Lake City, per accedere ai parchi dell'Utah.
Salt Lake City è una autentica sorpresa, prima di tutto è la città quartier generale della comunità mormonica e questo fatto ne fa una delle città più sicure degli States con inoltre notevoli possibilità di lavoro per i giovani.
Ricca di locali dove socializzare e mangiare un buon piatto, se vi passate non potete mancare l'Osteria di Valter, autentico istrione italiano. La città è soprattutto nota per la vicinanza al Grande Lago Salato dove ogni anno si svolgono gare di record di velocità.
Il primo parco negli Utah che visitiamo è l'Arches National Park, vicino a Moab. Il parco è particolare per i suoi 2000 archi naturali di arenaria, il colore rosso della roccia gli conferisce inoltre una dimensione magica. E' un parco molto suggestivo, non è raro trovare americani che, seduti davanti al loro camper con un bicchiere di vino, si godono il tramonto. Il parco è piccolo e ben organizzato con chiare indicazioni e piazzole di parcheggio, si può visitare in una giornata.
La sera soggiorniamo a Moab, domani ci attende una tappa impegnativa che attraversa il Canyonlands National Park e buona parte è strada sterrata.
Il Canyonlands National Park, è a mio avviso, uno tra i più spettacolari parchi americani, inoltre è forse l'unico canyon che può essere completamente attraversato percorrendo una strada sterrata, la White Rim Road.
Canyonlands Park
La White Rim Road è lunga 71.2 miglia, ma date le condizioni e la difficoltà di alcuni passaggi richiede almeno 8 ore di guida. Optiamo quindi per una alternativa la Potash Road che ci consente di attraversare il letto del canyon e di ricongiungerci alla statale 191, poco sotto Moab, base di partenza.
Al mattino ci dirigiamo da Moab verso nord lungo la 191, incrociamo la 313 che imbocchiamo per entrare nel parco da nord.
La 313 diventa la Grand View Point Road che percorriamo fino alla fine, Grand View Point. Ritorniamo quindi indietro fino al Visitor Center per imboccare la Shafer Canyon Road che ci condurrà alla Potash Road.
La primo tratto è da cuore in gola, non ho avuto il tempo di fare molti scatti, inserisco quindi links per visionare tramite google map e per chi volesse studiare il percorso.
A fondo valle non imbocchiamo la White Rim Road (sarà per la prossima !) e prendiamo la Potash Road.
A parte un paio di passaggi che pensiamo di aver perso la marmitta arriviamo facilmente di nuovo sull'asfalto della 191, giriamo a sud verso Monticello la nostra meta serale.
La White Rim Road è lunga 71.2 miglia, ma date le condizioni e la difficoltà di alcuni passaggi richiede almeno 8 ore di guida. Optiamo quindi per una alternativa la Potash Road che ci consente di attraversare il letto del canyon e di ricongiungerci alla statale 191, poco sotto Moab, base di partenza.
Al mattino ci dirigiamo da Moab verso nord lungo la 191, incrociamo la 313 che imbocchiamo per entrare nel parco da nord.
La 313 diventa la Grand View Point Road che percorriamo fino alla fine, Grand View Point. Ritorniamo quindi indietro fino al Visitor Center per imboccare la Shafer Canyon Road che ci condurrà alla Potash Road.
La primo tratto è da cuore in gola, non ho avuto il tempo di fare molti scatti, inserisco quindi links per visionare tramite google map e per chi volesse studiare il percorso.
A fondo valle non imbocchiamo la White Rim Road (sarà per la prossima !) e prendiamo la Potash Road.
A parte un paio di passaggi che pensiamo di aver perso la marmitta arriviamo facilmente di nuovo sull'asfalto della 191, giriamo a sud verso Monticello la nostra meta serale.
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Monument Valley
L'indomani direzione Monument Valley, lungo la strada deviamo per la 95 per vedere il Natural Bridges National Monument. Prendiamo quindi la statale 261 per arrivare al Goulding's Lodge, tappa serale per l'indomani visitare la Monument Valley.
La Monument Valley è sicuramente una icona dell'America e come tale soffre di una presenza turistica notevole, tutte le attività sono gestite dai nativi navajo che insieme agli Apache, rappresentano un gruppo etnico tra i più importanti.
Nota curiosa è quella che vede la lingua navajo così complicata da essere usata nella seconda guerra mondiale come codice per trasmettere messaggi, è infatti una lingua impossibile da comprendere e codificare per un non nativo. Durante il conflitto vennero usati navajo, chiamati code talker, per trasmettere messaggi nella loro lingua.
Malgrado le strade siano tutte sterrate sono facilmente percorribili con un normale suv, non vi sono punti di ristoro lungo il percorso che è rappresentato da un grande anello. Per escursioni particolari è necessario rivolgersi alle guide locali.
Il giorno successivo partiamo alla volta di Page, lungo la strada era nostra intenzione visitare l'Antelope Canyon, ma come sopra anticipato il ticket di ingresso ha un prezzo esagerato, 75 $ a persona. Inoltre l'accesso è regolamentato secondo regole bizzarre, non è possibile portare zaini, nemmeno quelli fotografici, non ho chiesto se è per motivi di sicurezza o per quale altro motivo. Le escursioni sono solo fattibili a orari prestabiliti e solo con guida, il tutto rende poco piacevole e molto "turistico" il tutto.
Zion Park
Da Page entriamo nello Zion National Park, il parco è diviso in due parti, una percorribile in auto che in pratica corrisponde alla statale 9 ed un'altra percorribile con un bus che in modo molto efficiente vi porta lungo la valle ed alle singole fermate potete scendere per una escursione. I numerosi bus fanno corse continue e quindi passano ogni 10 minuti, questo evita la congestione della strada che diventerebbe una coda unica di macchine.
Dallo Zion National Park il giorno successivo puntiamo a Bryce per visitare un piccolo ma splendido parco il Bryce National Park. Il parco è caratterizzato dagli hoodoos, camini delle fate, formazioni rocciose i cui massi sulla sommità, secondo la leggenda, furono posati appunto dalle fate.
Il parco è un enorme anfiteatro che si colora di rosso giallo ed arancione in funzione della posizione dei raggi del sole, lo formazioni diventano quasi luminescenti al calare del sole.
Capitol Reef
Un altro piccolo parco poco conosciuto e frequentato ma non per questo privo di fascino è il Capitol Reef National Park, che visitiamo nel nostro ritorno verso Salt Lake City.
I parco è una lunga e stretta formazione dove le rocce sedimentarie si sono formate in milioni di anni in ambienti diversi formando stratificazioni che successivamente l'azione erosiva degli elementi ha portato alla luce.
Il parco è visitabile solo in parte con una vettura normale, le zone più nascoste e probabilmente anche spettacolari sono raggiungibili solo con mezzi adeguati e solo durante la stagione secca. La conformazione delle gole da infatti origine a piene improvvise.
Rientriamo quindi a Salt Lake City, torniamo a salutare Valter nella sua "Osteria", un abbraccio con la promessa di mandargli un panettone per Natale e di ritornare, chissà.
Un altro piccolo parco poco conosciuto e frequentato ma non per questo privo di fascino è il Capitol Reef National Park, che visitiamo nel nostro ritorno verso Salt Lake City.
I parco è una lunga e stretta formazione dove le rocce sedimentarie si sono formate in milioni di anni in ambienti diversi formando stratificazioni che successivamente l'azione erosiva degli elementi ha portato alla luce.
Il parco è visitabile solo in parte con una vettura normale, le zone più nascoste e probabilmente anche spettacolari sono raggiungibili solo con mezzi adeguati e solo durante la stagione secca. La conformazione delle gole da infatti origine a piene improvvise.
Rientriamo quindi a Salt Lake City, torniamo a salutare Valter nella sua "Osteria", un abbraccio con la promessa di mandargli un panettone per Natale e di ritornare, chissà.